Negli articoli di questo blog tutto si utilizza tranne che l'IA. Non ha senso avere qualcosa da dire e poi farsela scrivere da un programma, che per quanto accurato e certamente ben funzionante, non può certo rispecchiare alcuna personalità, dato che non la possiede...
Credo che la scrittura sia un po' come il respiro, che segua ed esprima in modo quasi ritmico ciò che si è dal profondo. Scrittori o aspirtanti tali, artisti, non vendete la vostra anima a un algoritmo perché oltre a essere inutile è anche dannoso. La fantasia, la capacità di immaginare, è uno dei beni più preziosi della nostra specie, da non sacrificare alla tecnologia.
Cosa sarebbe stato ad esempio del celebre capolavoro letterario "La coscienza di Zeno" se il suo autore avesse risolto di farsi aiutare nella stesura da un programma che, ha la sendibilità di una pietra e l'umorismo di una saponetta? Per non parelare poi di altri splendidi libri che hanno fatto sognare generazioni di lettori, regalando loro più di una vita, più di un viaggio ed emozioni, sogni, avventure talora ai confini della realtà e ben oltre questa.
Insomma la passione per la scrittura non può essere ridotta a un mero esrcizio di sintassi, perché scrivere è dedizione, voglia di narrare, un'esigenza quasi, il desiderio di fissare sulla carta il proprio modo di percepire il mondo, la vita e le tante sfumature che la caratterizzano, facendone di solito un unico capolavoro che per quanto resti incompiuto, cosa che non di rado accade, mantiene la sua originalità.
Dopo tutto cosa potrà mai dire l'ia di un fiore se non né ha mai sentito il profumo?..
Laura A. (C. 2025)