mercoledì 24 gennaio 2024

Quel senso del riuso che riempie le soffitte e, anche le cantine...



 


Avevo un paio di jeans color rosa e mi piacevano moltissimo, dopo averci fatto più di una stagione, era mio malgrado giunto il momento di dovermene separare, ma non sapevo decidermi a buttarli. La nonna venne inaspettatamente in mio soccorso, chiedendomeli per potercisi confezionare una nuova pancera, più comoda e colorata di quella che aveva: un tempo alcune donne cucivano la propria biancheria intima. Fui felicissima di darglieli, ma ne utilizzò soltanto una parte e l'altra tornò  a me. Trascorsero alcuni giorni e mentre nonna orgogliosa mi mostrava il risultato del suo lavoro, completo di reggicalze, io aspettavo un'ispirazione per poter riciclare la parte rimanente degli amati jeans, quando un amico mi chiese se per caso avevo un pezzo di stoffa rigida per rifoderarci prima dello strato definitivo in pelle, il sellino della sua moto da cross. Forse un segno del destino? Non saprei, ma di fatto i miei adorati pantaloni ebbero vita lunga e ben due opportunità di rinascita, roba che non capita nemmeno alle persone. L'episodio scatenò l'incapacità di gettar via gli oggetti vecchi, facendo di me un'accumulatrice seriale di carabattole. Adoro le soffitte polverose, contenenti tesori ai miei occhi inestimabili, in cianfrusaglie, parti di mobili, rotoli di spago, quei tre, quattro, ventilatori rotti, che tuttavia proprio non si possono gettare, che potrebbero tornare utili come pezzi di ricambio... accanto al parafango di un'auto, un vecchio schermo di computer e alle bici d'epoca, fra file di riviste impilate e libri e buste, contenenti chissà cosa. Bottiglie di vetro pronte a tintinnare al minimo urto, un baule colmo di abiti vintage,  poi scarpe,  un  seggiolone,  gli stivali da pesca del babbo e chi più ne ha più ne metta.

La disposofobia ossia la tendenza ad accumulare oggetti e materiali inutili o ritenuti tali, è per la moderna psicologia un disturbo della personalità, molto comune aggiungerei, dal momento che oltre il 70% degli italiani (dato Istat) ne è "affetto". L'economia circolare e il senso del riciclo ha favorito il fenomeno che ora in una sorta di riscatto morale innalza a novelli virtuosi, quanti per anni hanno nascosto la loro passione, fatta di innocenti nostalgie, ruggine, talora un po' di muffa qualche topo grassottello e tanta, tanta voglia di riutilizzare.     

 Laura Antonelli

Copyright 2024 - Articolo pubblicato sul giornale "La Cicala Parla" edizione di maggio/giugno 2021