venerdì 1 novembre 2024

 

C'è una luce che continua sempre a brillare nell'oscurità, il mio pensiero per te. Siamo istanti dello stesso tempo, giochi di luce ed ombra che si ripetono all'infinito. Tu vaghi nei giardini di nostro Signore e ogni tanto ti fermi nei miei sogni a parlare, ridere, come facevamo un tempo. Nel soffio del vento, in un fiore, nell'impressione di un attimo, a volte riesco a sentirti, perché nulla è perso o diviso come appare, tutto è qui ed ora.

Laura A. (C. 2024)

mercoledì 2 ottobre 2024

Greensleeves (by Laura)

La musica ha il magico potere di portare oltre il tempo e la dimensione in cui si vive, dando l'opportunità di esplorare altri mondi, regni talora. Seduti al pianoforte ogni singola nota narra nuove storie o come nel caso di Greensleeves,  antiche leggende. 

Questa bellissima melodia di una struggente tenerezza, fu composta in epoca  Mediovale da un autore rimasto ignoto, taluni amano credere che sia stata scritta dal re d'Inghilterra Enrico VIII, per dedicarla ad Anna Bolena. La canzone è un noto canto di origine popolare e narra la storia dell' amore non corrisposto di un uomo per una giovane donna. Green Sleeves in italiano significa "foglie verdi".

Di seguito pubblico un video con una mia  interpretazione al pianoforte del brano, cui ho rielaborato l'accompagnamento, mantenendo comunque inalterata la splendida, sublime, linea melodica. La dolcezza espressa da tale musica mi ha portato ad immaginare antiche storie di 'amor cortese' che ho tradotto in immagini.

mercoledì 19 giugno 2024

Quando tutti avevamo la coda

 

QUANDO TUTTI AVEVAMO LA CODA
 
E’ cosa nota che glia esseri umani appartengano all’ordine dei Primati che comprendono tutte le specie di scimmie che hanno colonizzato la quasi totalità dei continenti, se non fosse che l’uomo con le sue manie di protagonismo è arrivato anche sulla luna...
I primati sono accomunati da una dentatura da onnivori, ovvero con incisivi, canini, premolari e molari sviluppati, che permette loro di avere una dieta variegata. Possiedono uno stile di vita sia arboricolo sia terrestre. La vita sugli alberi o arbicola, è facilitata da una grande agilità e dalla presenza di una coda prensile che permette a molti primati di appendersi a rami di grossi alberi, sia per raggiungere frutti commestibili, sia per gioco.
La coda tuttavia è stata persa nel corso dell’evoluzione dalle specie che hanno iniziato a vivere principalmente al suolo e che hanno sviluppato una postura eretta: si ritiene che le ultime vertebre della nostra colonna vertebrale, che costituiscono il coccige, siano ciò che resta di una rudimentale coda.

sabato 1 giugno 2024

Festa della Repubblica

Domenica 2 giugno tutto pronto a Roma per la Festa della Repubblica a celebrare il suo 78esimo anniversario, con la tradizionale parata in via dei Fori Imperiali e tante iniziative culturali. Saranno fra l’altro aperti Musei a ingresso gratuito, come ogni prima domenica del mese. Con la data del 2 giugno si ricorda il referendum del 1946 che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha sancito la fine ufficiale della monarchia e la nascita della Repubblica Italiana.

Per nulla cambierei

mercoledì 24 gennaio 2024

Quel senso del riuso che riempie le soffitte e, anche le cantine...



 


Avevo un paio di jeans color rosa e mi piacevano moltissimo, dopo averci fatto più di una stagione, era mio malgrado giunto il momento di dovermene separare, ma non sapevo decidermi a buttarli. La nonna venne inaspettatamente in mio soccorso, chiedendomeli per potercisi confezionare una nuova pancera, più comoda e colorata di quella che aveva: un tempo alcune donne cucivano la propria biancheria intima. Fui felicissima di darglieli, ma ne utilizzò soltanto una parte e l'altra tornò  a me. Trascorsero alcuni giorni e mentre nonna orgogliosa mi mostrava il risultato del suo lavoro, completo di reggicalze, io aspettavo un'ispirazione per poter riciclare la parte rimanente degli amati jeans, quando un amico mi chiese se per caso avevo un pezzo di stoffa rigida per rifoderarci prima dello strato definitivo in pelle, il sellino della sua moto da cross. Forse un segno del destino? Non saprei, ma di fatto i miei adorati pantaloni ebbero vita lunga e ben due opportunità di rinascita, roba che non capita nemmeno alle persone. L'episodio scatenò l'incapacità di gettar via gli oggetti vecchi, facendo di me un'accumulatrice seriale di carabattole. Adoro le soffitte polverose, contenenti tesori ai miei occhi inestimabili, in cianfrusaglie, parti di mobili, rotoli di spago, quei tre, quattro, ventilatori rotti, che tuttavia proprio non si possono gettare, che potrebbero tornare utili come pezzi di ricambio... accanto al parafango di un'auto, un vecchio schermo di computer e alle bici d'epoca, fra file di riviste impilate e libri e buste, contenenti chissà cosa. Bottiglie di vetro pronte a tintinnare al minimo urto, un baule colmo di abiti vintage,  poi scarpe,  un  seggiolone,  gli stivali da pesca del babbo e chi più ne ha più ne metta.

La disposofobia ossia la tendenza ad accumulare oggetti e materiali inutili o ritenuti tali, è per la moderna psicologia un disturbo della personalità, molto comune aggiungerei, dal momento che oltre il 70% degli italiani (dato Istat) ne è "affetto". L'economia circolare e il senso del riciclo ha favorito il fenomeno che ora in una sorta di riscatto morale innalza a novelli virtuosi, quanti per anni hanno nascosto la loro passione, fatta di innocenti nostalgie, ruggine, talora un po' di muffa qualche topo grassottello e tanta, tanta voglia di riutilizzare.     

 Laura Antonelli

Copyright 2024 - Articolo pubblicato sul giornale "La Cicala Parla" edizione di maggio/giugno 2021

 


martedì 26 dicembre 2023

Vicende a Roma antica: Beatrice Cenci

Era un settembre del 1599 quando a Roma, in piazza Castel Sant'Angelo venivano giustiziati Beatrice Cenci, la sua matrigna Lucrezia Petroni ed il fratello Giacomo per l'omicidio del padre, il conte Francesco Cenci. La storia di Beatrice Cenci ha appassionato e diviso per secoli l'opinione pubblica. Una giovane innocente vittima di un padre violento, che l’avrebbe anche abusata o la fredda assassina dipinta dall'avvocato dell’accusa Pompeo Molella durante il suo processo? Qualunque sia stata la verità, il giorno della sua esecuzione piazza Castel sant'Angelo era gremita e tra la folla accalcata, al punto che secondo le cronache dell’epoca alcuni scivolarono nel Tevere, erano presenti anche Caravaggio e Gentileschi. Beatrice e la matrigna Lucrezia furono decapitate. Il giovanissimo fratello Giacomo venne giustiziato per ultimo in modo atroce. La profonda disapprovazione popolare nei confronti della sentenza di morte, ratificata da papa Clemente VIII e ritenuta ingiusta si tradusse, nel tentativo di cambiare la sorte dei condannati, in risse e tumulti sedati a stento. Diviene così leggenda la tragica vicenda come la bellezza della giovane Beatrice, che ha affascinato e ispirato pittori e poeti di ogni epoca e che ancora continua a far parlare di sé. 

(Laura A. Copyright - Articolo pubblicato sul gornale La Cicala Parla via Boccea Roma-)