Era un settembre del 1599 quando a Roma, in piazza Castel Sant'Angelo venivano giustiziati Beatrice Cenci, la sua matrigna Lucrezia Petroni ed il fratello Giacomo per l'omicidio del padre, il conte Francesco Cenci. La storia di Beatrice Cenci ha appassionato e diviso per secoli l'opinione pubblica. Una giovane innocente vittima di un padre violento, che l’avrebbe anche abusata o la fredda assassina dipinta dall'avvocato dell’accusa Pompeo Molella durante il suo processo? Qualunque sia stata la verità, il giorno della sua esecuzione piazza Castel sant'Angelo era gremita e tra la folla accalcata, al punto che secondo le cronache dell’epoca alcuni scivolarono nel Tevere, erano presenti anche Caravaggio e Gentileschi. Beatrice e la matrigna Lucrezia furono decapitate. Il giovanissimo fratello Giacomo venne giustiziato per ultimo in modo atroce. La profonda disapprovazione popolare nei confronti della sentenza di morte, ratificata da papa Clemente VIII e ritenuta ingiusta si tradusse, nel tentativo di cambiare la sorte dei condannati, in risse e tumulti sedati a stento. Diviene così leggenda la tragica vicenda come la bellezza della giovane Beatrice, che ha affascinato e ispirato pittori e poeti di ogni epoca e che ancora continua a far parlare di sé.
(Laura A. Copyright - Articolo pubblicato sul gornale La Cicala Parla via Boccea Roma-)
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