Articolo pubblicato sul giornale di zona "La Cicala Parla" almanacco |
Città vuote, incantate, come
le periferie, sono lo sceniaro di questi difficili giorni, in cui da
serie emergenze sanitarie si è costretti in casa. L'atmosfera
impalpabile, irreale, lascia evocare scenari fantascientifici, talora
apocalittici. Le famiglie sono riunite, i bambini giocano in casa fra
loro, con i genitori, i nonni. I singoli contattano tramite il web gli
amici lontani. E tutti isieme si aspetta... I canti dal balcone come il
resto, sono un'unica nota dolente che
si leva dalla Terra. Si va a vedere se il seme posto in terra qualche
tempo fa sia germinato, se i giorni del mese di marzo nel calendario
sono ancora 31, quanto è vicina la Pasqua. Chi può sistema il giardino,
pianta bulbi, taglia l'erba, rassetta, ripulisce, e così facendo placa
il tumulto dell'incertezza, del suo cuore. Sboccia una viola nel prato,
segno di speranza, di continuità. La TV spenta come il computer, un
libro in mano, tanti pensieri, una preghiera, e il vento che soffia tra i
palazzi, sui prati, porta l'incanto della prossima primavera e la
promessa che tutto passerà.
Laura Antonelli -Copyright 2020