domenica 15 marzo 2020

Città e periferie addormentate

Articolo pubblicato sul giornale di zona "La Cicala Parla" almanacco

Città vuote, incantate, come le periferie, sono lo sceniaro di questi difficili giorni, in cui da serie emergenze sanitarie si è costretti in casa. L'atmosfera impalpabile, irreale, lascia evocare scenari fantascientifici, talora apocalittici. Le famiglie sono riunite, i bambini giocano in casa fra loro, con i genitori, i nonni. I singoli contattano tramite il web gli amici lontani. E tutti isieme si aspetta... I canti dal balcone come il resto, sono un'unica nota dolente che si leva dalla Terra. Si va a vedere se il seme posto in terra qualche tempo fa sia germinato, se i giorni del mese di marzo nel calendario sono ancora 31, quanto è vicina la Pasqua. Chi può sistema il giardino, pianta bulbi, taglia l'erba, rassetta, ripulisce, e così facendo placa il tumulto dell'incertezza, del suo cuore. Sboccia una viola nel prato, segno di speranza, di continuità. La TV spenta come il computer, un libro in mano, tanti pensieri, una preghiera, e il vento che soffia tra i palazzi, sui prati, porta l'incanto della prossima primavera e la promessa che tutto passerà.

Laura Antonelli -Copyright 2020

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