mercoledì 7 ottobre 2015

Campagna di sensibilizzazione "Adotta una suocera adotta!".


Parte la nuovissima campagna di sensibilzzazione “Adotta una suocera adotta”. Beh, potrebbe essere un’idea... Esistono vari tipi di suocera, anche se non si direbbe, poiché la caratteristica dominante e univoca del genere  matrem socrus in nurum suam è”  la fenditura di didimi continua e perdurata, operata di solito ai danni sovente neurologici della nuora, o più raramente del genero. Categorie queste appena citate, coinvolte direttamente nell’adozione involontaria, subita, del suddetto riottoso personaggio. La quotidianità pullula di storie fosche a riguardo che rocambolesche si consumano tra perfidie, incomprensioni e colpi bassi, sino all’inevitabile tracollo. Vediamo un po’... Altra definizione di suocera? Potrebbe essere :” Suocera: SF. Serpente V. Serpentes squamata, presente per grande capacità di adattamento in ogni zona del pianeta.”. Di nuora invece? Andrebbe bene “Nuora: SF. Aguis fimo; V. Serpente di fratta, pure comune in ogni zona del pianeta”. E Genero?: SM. V. biscione nostrano.  Insomma, a parte gli scherzi, viene da considerare che con ogni probabilità il biblico rettile tentatore del Paradiso Terrestre, altri non era che il già noto Serpentes Squamata o comunque il suo tirapiedi. Altrimenti che interesse avrebbe avuto nel confondere la povera Eva sino a stordirla per farle commettere l’errore fatale che l’avrebbe portata a una ben misera fine insieme allo sventurato compagno? Tutte o quasi, prima o poi diventano suocera, il punto è ricordaselo! Purtroppo sembra che spesso  tale condizione  comporti notevoli ammanchi di memoria, sia  a lungo che a breve termine, dati i quali si procede a nuocere in perfetta letizia d’animo, da ficcanaso beato, incosciente e indisturbato. Questo fatto curioso, oggetto di un accurato studio scientifico della University of Massachusetts "Study of lost causes", sembrerebbe giustificare determinati atteggiamenti ambigui, caratterizzati il più delle volte da completa mancanza di obiettività, autocritica e onestà d’intenti, il tutto enfatizzato da un mistico rigurgito di amore materno. Il disturbo, definito grossolanamente  “gelosia” può essere curato con un’adozione. E qui arriva il punto. “Adotta una suocera adotta” vuole mettere gli aspiranti nuore e generi, di fronte alla possibilità di sperimentare dolcemente e in anticipo tramite un prototipo automatizzato gratuito, del tutto simile all’originale, la condizione di convivenza periodica forzata, stabilendo attraverso una sorta di adozione psichica contatti fondamentali, basati sull’acquisizone piena dell’annoso concetto di -rispetto reciproco-, indispensabili alla riuscita del non sempre comune progetto “matrimonio stabile”. o “unione di fatto duratura” che dir si voglia. Un’utopoia? Forse ma... intanto tu, Adotta una suocera! Adotta.
                                                                                                                                              Laura A.



Come sistemare un taccagno: otto mosse pratiche per metterlo in crisi...

Si tira sempre indietro quando deve spendere qualche euro? Riesce abilmente a dileguarsi al momento di pagare il conto, o tirar fuori la sua parte? Rifila puntalmente agli amici regali riciclati ad ogni compleanno, salvo eclissarsi poco prima dell'evento? Ha appena ricordato con un giro di parole, di restituirgli i 5 centesimi che vi ha prestato un anno fa?! Piange sempre miseria pur vivendo agiatamente? Niente paura, avete a che fare con un autentico avaro, che pur restando tale, può tuttavia essere portato a un lieve miglioramento seguendo questa "terapia".

Punto - 1 - Quando si esce con un individuo affetto da avarizia congenita all'ultimo stadio la prima cosa da fare, è lasciare a casa il portafogli, o almeno, fingere di averlo fatto...
-2- Inscenare un malore obbligandolo a offrirvi un caffè: cosa che non farebbe mai di sua spontanea volontà preferendo di gran lunga la morte a una simile iattura.
- 3 - Se invece siete stati così incauti da portare il portafogli e vi trovate al ristornate in sua compagnia, battetelo sul tempo. Non appena chiesto il conto, con scatto da centometrista dileguatevi in bagno restandoci per almeno una buona mezz'ora, il tempo necessario a togliergli ogni speranza su un vostro tempestivo ritorno, lasciando che paghi il conto.
- 4- Per il suo compleanno rifilategli, la cosa più orrenda e riciclata che trovate in casa. All'uopo vanno benissimo se il soggetto è di sesso femminile, le deprimenti saponettine ormai stinte e inodore che un'amica regalò alla nonna che le riciclò, regalandole alla vostra e via di seguito... Se in vece il soggetto è di sesso maschile va altrettanto bene la cravatta del prozio, appena un po' lisa ai lati, avuta già di riciclo da un amico, giunta in eredità ai vostri con in cimeli di famiglia. Di una cosa dovete essere assolutamente certi: che non possa a sua volta riciclare quanto gli mollate!
- 5 - Il taccagno purosangue di solito alle cene fuori in comitiva da il meglio di sé, così mentre tutti ordineranno una pizza lui, con piglio matematico, ordinerà una - tagliata al sangue - , mettendo al momento di pagare il conto, quanto gli altri..! Un incoveniente che si può essere risolto organizzando cene unicamente al ristorante vegetariano.
- 6 – Dategli un passaggio in auto quando siete proprio a corto di carburante poi, dopo aver fatto benzina – il pieno se siete perfidi - fingete di aver smarrito il portafogli o che vi abbiano derubato del medesimo e chiedetegli un prestito, promettendo di restituire la cifra avuta quanto prima, con tanto di interessi. Cosa che ovviamente vi guarderete bene dal fare!
-7- Questa settima mossa all’apparenza innocua, procurerà al nostro spilorcio uno spasmo di dolore. In auto al semaforo, quando il lavavetri di turno avrà finito di pulirvi il parabrezza, dategli una generosa mancia. Anche se il vostro amico gioirà pensando che i soldi per fortuna non sono suoi, - lui non sarebbe mai così sciocco e avventato- pure non potrà fare a meno di provare nel profondo, un acuto senso di pena, alla vista di tutto quel denaro sprecato, che nelle sue tasche avrebbe invece fruttato capitali...
- Ottava mossa, la migliore - Se davvero costui è un vostro amico, ditegli sinceramene che è troppo avaro, forse legato a voi da vera amicizia esaminerà onestamente la situazione e tenterà di porvi rimedio?!..

 Laura A. ( Pub. su "La Cicala" 2015)www.facebook.com/lacicala1054