venerdì 24 novembre 2017

Albero di Natale, peripezie in cantina, promemoria.

Fare una visita in cantina o altro locale simile in occasione delle festività natalizie, alla ricerca di festoni, statuine del presepe, luci intermittenti, oggetti già usati il Natale precedente è pratica usuale nei giorni che precedono tale ricorrenza.  Tuttavia e, non so se è caratteristico solo di alcuni disordinati cronici, oppure sia un  fenomeno sommerso assai più diffuso di quanto si ammetta, a volte risulta difficile se non impossibile, ritrovare tutto l'occorrente sopra citato, riposto stando a ingannevoli  ricordi, in modo  accurato l’anno prima proprio allo scopo di essere facilmente individuato... Personalmente dopo "un'immersione" in cantina durata circa un'ora, fra polvere, umidità, relative e temibili spore di Aspergillus, rovistii  affannosi in scatoloni e vari sacchi di plastica, taluni con attaccati biglietti sibillini vergati di mio pugno del tipo "Parte del presepe - natale 2017". : << Quale parte sarà mai? >> mi sono chiesto perso nelle fitte nebbie della dimenticanza, << l'anno scorso quale parte avrò usato allora?! >> ho borbottato, leggendo intanto l'etichetta posta su un altro sacco dove spiccava un "luci, albero, festoni, del Natale 2018  -  Sacra Famiglia completa di bue e asinello!" Ho aperto faticando non poco il grande sacco in questione, chiuso non solo con due generose passate di ottimo spago ma per eccesso di pignoleria, anche con altrettanti giri di nastro adesivo da imballaggio. E' comparso alla mia vista  un groviglio informe di fili verdastri e lampadine culminanti in diversi adattatori, posti sopra al troncone centrale di un abete sintetico con alcuni festoni ancora appesi ai rami. Le altre due parti dell’albero ossia la cima e la base, non c’erano! Preso e poggiato a terra quanto trovato, avvolta in una carta logora si intravvedeva la sagoma di un asinello. Ho tirato fuori l'intero involto, contento di trovare anche il bue e San Giuseppe, in compagnia di una gallina, una pecora tripode e una tigre..?! La Vergine invece era  insieme ai re Magi, uno dei quali cavalcava al posto del classico cammello un elefante “made in P.R.C.”, ho letto capovolgendolo. Del Bambinello invece nessuna traccia. Capovolto il sacco l’ho scosso, è caduto a terra un  minuscolo bambolotto di plastica che tuttavia non era il Bambino Divino, con l'ennesimo bigliettino appiccicato addosso e la scritta “Sostituito con questo il Bambinello smarrito, l’anno scorso, da ricomprare insieme all’albero e alle luci!”.
 Laura Antonelli

giovedì 2 novembre 2017

Colore e luce

                                                                                                               
Street - Art
Il colore è la luce riflessa da un oggetto che raggiunge i nostri occhi. La luce bianca sembra non avere colore ma è in realtà una mescolanza di colori.
Quando si osserva un arcobaleno, si guarda in realtà la luce del Sole scomposta in gocce di pioggia.
L'arcobaleno ha sette colori: rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco e violetto. Questa serie di colori è detta spettro. 
Un oggetto appare di un certo colore a causa della luce che riflette. ad esempio, una foglia sembra verde perché riflette la luce verde e assorbe tutti gli altri colori dello spettro. Nel XIX secolo gli scienziati scoprirono che quasi tutti i colori della luce possono essere creati combinando diverse quantità di un gruppo base formato da tre colori - rosso, blu e verde. Questi sono conosciuti come i colori primari della luce.

Se una stessa quantità di luce rossa, blu e verde viene mescolata insieme, essa produce una luce bianca. Mescolando luce rossa e verde si forma una luce gialla; il blu e il verde producono il color ciano (blu verde); ed infine il blu ed il rosso danno il color magenta.
In fotografia, stampa, cinema e televisione, la luce viene mescolata per produrre milioni di colori diversi.

Tavolozza dei pittori




 I pigmenti usati in pittura, hanno un diverso gruppo di colori primari. I colori primari sono giallo, blu e rosso, che   mischiati insieme formano il nero.
Noi vediamo a colori quando la luce cade sulla retina nella parte posteriore dell'occhio. La retina è piena di cellule dette coni e i bastoncelli, che ci aiutano a vedere quando la luce è scarsa.

 Colori curiosità

I Fenici ricavarono il colore porpora dalla famiglia di molluschi chiamata Murex. 
Nel Rinascimento le nobildonne, ritenevano il colore pallido dell'incarnato indice di nobiltà. Per ottenere una pelle del volto candida, decisamente bianca, usavano la biacca o bianco di piombo, un preparato in polvere a base di piombo molto tossico...

Gli antichi egizi spiegavano così la nascita dei colori e la loro stretta correlazione con la luce: << Al momento della creazione Nut, il cielo e Gheb, la terra, erano abbracciati così strettamente da impedire la nascita della vita. Ra allora, mandò Shu, dio dell'arte e della luce, a separare i due sposi ed ebbe inizio la vita >>.

Concludiamo con una frase di Pablo Picasso
"I colori come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni"


                                                          Video effetto Caleidoscopio

Laura Antonelli

Castelli: tutto quel che c'è da sapere


Castelli: tutto quel che c'è da sapere
I castelli sono dimore fortificate possedute da ricche e potenti famiglie durante il Medioevo-
Alcuni sono ancora in uso, ma molti sono in rovina.
Nel Medioevo i castelli erano usati per proteggere le città, gli attraversamenti di fiumi e le frontiere ed erano inoltre usati come punti di guardia contro gli invasori e per prevenire le ribellioni.
I primi castelli furono costruiti attorno al 950 d. c.  I castelli comprendevano una collina e un terrapieno circondato da un fossato, culminante in una torre di legno. La corte conteneva quartieri abitati, stalle  granai. Questi antichi castelli erano protetti da un alto steccato. 
A partire dal 1070 i castelli più grandi avevano una torre di pietra detta fortezza. La Torre di Londra fu iniziata nel 1078. 
Prigione sotterranea
Cibo e armi venivano immagazzinati dentro alla torre, e il re e la sua corte vivevano al suo interno. I prigionieri venivano tenuti in celle sotterranee. Negli anni successivi al 1100, mura di pietra furono costruite per circondare le fortezze. Torri furono aggiunte all'esterno delle mura, per colpire con armi gli invasori da diverse direzioni. Dopo il 1270 circa, fu aggiunto un secondo muro esterno. Questi castelli spesso costruiti dai Crociati del Medio Oriente, furono detti concentrici a causa delle loro doppie mura.
Un castello poteva essere attaccato con catapulte, arieti e torri da assedio. Massi e proiettili infuocati venivano lanciati contro il castello, e le sue mura venivano minate alla base. Quando un castello non era conquistato rapidamente veniva assediato.
Negli anni attorno al 1450 i cannoni e fucili divennero abbastanza potenti da distruggere le mura. I castelli non erano più al sicuro dagli attacchi! Molti caddero in rovina ma alcuni continuarono ad essere usati come palazzi residenziali o lussuose dimore.

Assedio al castello: curiosità
Assedio al castello: curiosità
Come già detto, quando il castello era sotto assedio le armate lo attaccavano distruggendo le mura con catapulte e massi, scavando le fondamenta per farlo crollare.
Il fossato veniva inoltre prosciugato, per far sì che le macchine da assedio potessero essere posizionate proprio sotto le mura. 
Gli invasori si proteggevano con armature ricoperte di pelli umide.
Pietre poste a terra e ricoperte di legno, creavano una via d'accesso attraverso il fossato. Un Ariete veniva usato per colpire mura e entrata.  Una catapulta gigantesca trabucco, serviva per lanciare le pietre. Pietre e acqua bollente venivano rovesciate sugli invasori.
L.A.

 

Video ispirato al Medioevo