martedì 23 gennaio 2018

Curiosità: Il calendario vittoriano del lutto familiare

Dopo la morte del suo Alberto, nel 1861, la regina Vittoria stabilì le regole del lutto. All'epoca le manifestazioni esteriori erano un punto fondamentale: il cordoglio veniva rappresentato a vari livelli, dall'uso di carta da lettere listata di nero  e gioielli neri di giaietto, ai complicati allestimenti funerari e ai periodi di esilio autoimposto dalla mondanità.
La regina Vittoria
Il periodo di lutto era stabilito da un calendario istituito socialmente.
Per la morte del marito il periodo di lutto variava dai due ai tre anni. In caso a morire fosse la moglie il lutto era di tre mesi.
Si proseguiva con genitori e figli - un anno.
Fratelli e sorelle - sei mesi. 
Nonni - sei mesi.
Zii e Zie - tre mesi.
Nipoti maschi o femmine - due mesi.
Prozii e prozie - sei settimane.
Cugini di primo grado - sei settimane.
I singoli periodi di lutto sopra elencati erano a loro volta suddivisi in primo lutto, secondo lutto, lutto ordinario e mezzo lutto. Per tradizione il primo lutto era il più profondo e durava un anno e un giorno. Ciascuno di questi periodi aveva un suo codice ingegnoso, sino alla tonalità del nero, al tipo di stoffa indossata, alla larghezza del nastro del cappello. I bambini più grandi dovevano mostrare il lutto accanto ai genitori, ma spesso i più piccoli erano esentati dal vestirsi a lutto. il lutto della servitù era considerato consono dopo la morte di un  membro anziano del personale di casa; quando veniva imposto durava almeno sei mesi. Poiché non faceva mai le cose a metà Vittoria indossò abiti di lutto per quarant'anni, fino alla morte.

Laura A. Blog
               

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