Afrodite, da cui il nome "afrodisiaco" o Venere per gli antichi Romani, era la dea dell'amore e i cibi, sette per esattezza, cui si attribuivano proprietà afrodisiache, in grado quindi di risvegliare il desiderio sessuale, erano consumati in suo onore. Primi fra tutti i frutti di mare, le ostriche in particolare, dal potere prodigioso, seguite dal tartufo che secondo antichi miti greci erano un "dono degli dei" connubio di acqua e terra dai poteri prodigiosi. Seguiti dal miele ancora oggi ritenuto capace di donare e prolungare il vigore negli incontri amorosi. Poi mandorle, noci, peperoncino e fichi, il tutto accompagnato da buon vino rosso. La scienza moderna conferma o smentisce le proprietà di tali alimenti tramandate sino a noi? Secondo il professor Paolo Russo biologo nutrizionista, il peperoncino poiché migliora la circolazione sanguigna e potenzia il desiderio sessuale rientra a pieno titolo nei cibi afrodisiaci, come anche miele e avena che aiutano la produzione di testosterone e ostriche, frutti di mare, ricchi di zinco che riduce ansia e stress.
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