Il giorno 31 ottobre è stata la data scelta da tutti i fisici del mondo per celebrare “la giornata della materia oscura” giacché la ricerca in questo campo è tra i temi centrali della fisica. L’universo è occupato per un quarto da tale materia così definita perché non direttamente osservabile , in quanto diversamente dalla materia conosciuta sembra non emettere radiazione elettromagnetica, manifestandosi soltanto attraverso gli effetti gravitazionali. Con la scoperta del bosone di Higgs (CERN 2012), la particella dalla quale dipende la massa di ogni cosa, lo studio della materia ordinaria è stato completato, permettendo di verificare per la teoria di riferimento della fisica, che il –modello Standard,- è convincente, tuttavia la teoria spiega circa il 5% universo, quello che emette o assorbe luce, mentre il resto, ossia il 95%, è buio e oscuro. Nonostante dettagliate mappe che coprono lo spettro delle emissioni elettromagnetiche nell'Universo vicino dalle onde radio ai raggi gamma, si è riusciti a individuare solo circa il 10% della massa che risulterebbe dagli effetti gravitazionali osservabili. L'astronomo dell'Università di Washington Bruce H. Margon tempo fa ha dichiarato al New York Times: «È una situazione alquanto imbarazzante dover ammettere che non riusciamo a trovare il 90% della materia dell'Universo.»
L.A.
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