sabato 12 novembre 2016

Melascrivi... Ma come me la scrivi?!


Tempo fa ho condotto un simpatico esperimento  diventando "ghost writer" per la piattaforma Melascrivi (Content Marketplace LTD), uno dei tanti siti dove gli autori, previa superamento test di entrata e iscrizione, prestano la loro opera scrivendo articoli su ordinazione  per  Editori.
Ogni articolo, che può variare da un minimo di 80 parole a un massimo di 400/500, con relative difficoltà e target da rispettare, viene pagato pochissimo. Fin qui nulla che non si possa presumere, come il fatto che l'autore per contratto, debba rinunciare a ogni diritto su ciò che scrive. Così può capitare come è capitato, che un bellissimo articolo sottopagato, finisca in un prestigioso sito, firmato da un altro... A parte questo particolare, altre insidie sono in agguato in un percorso che diviene vieppiù  accidentato.
Il pagamento previsto è effettuato come esplicitamente detto nel regolamento, solo al raggiungimento della cifra di euro 25,00, quindi se non si è maturata per intero tale somma e nel frattempo si vien colti dal ghiribizzo di cancellare il proprio account, c'è il rischio concreto di lasciare "in dono" il frutto non maturo, del proprio lavoro. Fare beneficenza si sa, è un' attività che predispone per il Paradiso, peccato non si possa scegliere a chi farla. Ma il meglio deve ancora arrivare.
Gli autori sono sottoposti a una serie di penalizzazioni che farebbero gioire i negrieri dei
 XVI e XIX secoli. Non vengono deportati verso le Americhe, solo perché i costi del trasporto sarebbero troppo onerosi! Al disgraziato ghost writer o User, che può raggiungere per buone capacità lavorative fino a quattro stelle, vengono decurtati guadagni e meriti se: 
Non scrive l'articolo dopo averlo preso in carico... ha mezz'ora di tempo per decidere se fa al caso suo o meno. Un poveretto che in quell'arco di tempo abbia un problema di qualunque genere, perde una stella e per chi ne ha solo una è tragicomico, più un euro ovviamente. Sorte analoga lo attende se dopo averlo preso in carico, non consegna il lavoro entro la data di scadenza prevista.
Se le linee guida per scrivere gli articoli non vengono rispettate e lo scritto consegnato è di nuovo inviato all'autore dal Revisore (figura fosca della quale dirò in seguito) tre volte per la correzione, altra stella in meno e altro euro. Insomma le stelle sono una vera iattura, quasi meglio non averne affatto come gli euro! 
Le "linee guida" imposte dagli editori rappresentano poi un argomento astruso degno di nota. Certe sono lunghe qualche capitolo con pretese  a dir poco bizzarre. C'è chi richiede uno stile sintetico per uno scritto che deve arrivare almeno a 400 parole. Altri invece raccomandano uno "stile accattivante" quando l'argomento trattato è magari un lassativo naturale. Come dire :<< Ti farà correre in bagno con allegria...>>. Per scrivere di certi temi esiste inoltre una sorta di guida-dizionario delle contorsioni mentali,  dove vengono riportate e richieste tutte le ultime perversioni in materia di Search Engine Optimization, in acronimo SEO (per i non addetti ai lavori il linguaggio di Internet per essere trovati con facilità nei motori di ricerca). Diversi editori chiedono che venga allegata una fotografia che rispetti rigorosamente determinati parametri, da incorporare all'articolo, immagine di solito introvabile date le peculiarità, disponibile eventualmente su Marte...dietro ordinazione.
L'autore perde denaro e reputazione (stelle) se i contenuti da lui proposti risultano copiati da altre fonti anche se non è vero, fino alla cancellazione del suo account.
L'articolo che dicesi rifiutato dall'Editore, in maniera sospetta non viene mai riconsegnato al suo Autore . L'editore è un dogma: bisogna credergli senza vedere.
A tutto quanto detto sopra si aggiunge, ciliegina sulla torta, la figura del Revisore di bozze, ossia colui che corregge il lavoro di un altro scrittore. Costui di solito quando non si tratta del Committente stesso, è una persona normale che al raggiungimento delle quattro stelle, posizione meritoria che permette di scegliere una data mansione, richiede appunto di diventare  -revisore di articoli-. Talora però c'è qualcuno che si monta la testa e inizia a sparare indietro articoli a raffica con le richieste più insulse tipo: "Sostituisca X parola con un sinonimo, che non mi piace. Grazie". Ma Grazie un corno! A ogni revisione l'autore subisce (perché la cosa non mi stupisce?)  una penalizzazione e mica stiamo scrivendo la terza Cantica della Divina Commedia!!! Insomma per farla breve tale individuo protetto vilmente dall'anonimato, può attuare in casi limite da manuale psichiatrico, tentativi di sabotaggio da frustrazione, ai danni dell'ignaro ghost writer, rimandandogli sistematicamente indietro gli articoli con le richieste più irrilevanti,  in una sorta di gioco al rimpallo, fino a farglieli scadere. 
E, cosa succede come al solito all'autore???....!
Solitamente il malcapitato stufo di essere angariato, cancella il suo account, anche se prossimo alla cifra di 25,00 euro, non importa.

Mi sono baloccata con tale Sito per qualche tempo, per scoprirne i meccanismi di funzionamento e stando almeno alla mia esperienza,  per chi è intenzionato a lavorarci seriamente è davvero troppo penalizzante.
Colta da smania pionieristica farò certamente altre esperienze del genere, alla scoperta di siti simili.
Poi vi dirò...
(Laura Antonelli)

1 commento:

  1. Eccellente articolo che espone molto bene le criticità della piattaforma Melascrivi. Che io sappia, Melascrivi, è vista molto di buon occhio dai cosiddetti committenti che possono acquistare corposi articoli per pochi spiccioli. Diverso il punto di vista degli autori che a fronte di lavori monumentali con diverse ore impiegate dietro ad articoli non propriamente semplici da portare a termine, si vedono ripagati con somme di denaro che fanno pensare molto più ad una elemosina che ad un vero e proprio compenso.

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