Articolo pubblicato su "La Cicala Parla" Almancco di Boccea -Roma |
Secondo la leggenda le Nozze d'Argento, deriverebbero da Ugo Capeto Re di Francia nel 987, che visitando i sobborghi di Parigi, dove si era recato per liquidare l'eredità di uno zio, trovò al servizio di costui un villano, che era incanutito sul lavoro mantenendosi celibe, dimostrando un grande attaccamento al padrone, poiché era rimasto al suo servizio per venticinque anni. Nello stesso terreno, con medesimi meriti, per un identico lasso di tempo, il Re trovò anche una donna, che a sua volta non era andata in sposa. Così toccato da tanta fedeltà, il sovrano disse alla donna: << Il tuo merito è assai più grande che non quello di costui, che pure è grandissimo, poiché ben più difficile cosa è la costanza della donna nella schiavitù del lavoro e dell'obbedienza, che non quella dell'uomo; ora, io vorrei darti un premio, né so quale maggiore potrei darti, all'età tua, di una dote e di un marito. La dote è pronta, questo fondo è cosa tua e se quest'uomo con il quale hai lavorato per venticinque anni acconsente a sposarti, è pronto anche tuo marito>>. : << Maestà >> mormorò il villano confuso, <<volete Voi che ci sposiamo coi capelli d'argento?>>
:<<E siano nozze d'argento!>> rispose il Re, << vi faccio dono della fede nuziale>>. Toltosi dal dito un anello d'argento tempestato di gemme, lo pose all’anulare della donna e unì le mani dei due, in lacrime dall'emozione.
Da questo episodio si vuole abbia tratto origine il costume delle Nozze d'Argento.
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