martedì 13 marzo 2018

DAVVERO PER I BELLI TUTTO E' PIU' FACILE?


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Stando agli studi dello psicologo irlandese Victor S. Johnston sembra che essere belli sia molto utile in svariati ambiti. Delle ricerche hanno dimostrato che la bellezza permette di trovare lavoro più facilmente ed è inoltre opinione diffusa, che le persone belle siano anche più intelligenti... almeno così sono percepite, in una società che basa molti dei suoi giudizi sull'immagine. Certamente di fronte a un individuo avvenente c'è la propensione ad essere più arrendevoli, disponibili, benevoli, disposti a perdonargli gli errori con più facilità. La predilezione per le proporzioni regolari del corpo, le forme longilinee, il colore sano dell'incarnato, fa parte di un retaggio atavico in cui essere leggeri e proporzionati era essenziale per correre e sopravvivere. La passione per la bellezza è anche un fatto biologico determinato dagli ormoni, insito nella natura umana ed il suo fine è garantire la perpetuazione della specie. Ma se da un lato l'avvenenza aiuta, dall'altro c'è la possibilità non remota che a causa sua, si suscitino rivalità, dannose in modo particolare nell'ambito lavorativo. Insomma "dare nell'occhio" non sempre è un bene per carriera, amicizie, o quando si è dei sottoposti.  
D'altro canto la storia pullula di seduttori se non propriamente brutti, dall'aspetto quanto meno insignificante ma dal fascino magnetico,  unito alla capacità di sedurre psichicamente. Ne è un esempio il grande poeta e seduttore Gabriele D’Annunzio che viene descritto basso, dai lineamenti grossolani, affetto dalla carie, gracile di corporatura, giunto ai posteri oltre che per l'impareggiabile poetica, anche per le sue quasi cinquemila amanti. Si contano uomini e donne divenuti celebri nel mondo della finanza,  della politica, ma anche in quello dello spettacolo benché di sembianze non in accordo con i canoni di bellezza. Così si può concludere che, a prescindere dalla comune percezione del bello, il suo aspetto culturale, fa riferimento alla capacità tecnica di interagire con l’animo altrui in modo indipendente dall’altezza, dalla regolarità del volto o quella del corpo.
Laura A. 
www.lacicalaparla.altervista.org
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