giovedì 8 marzo 2018

MOZART O IL DIVINO AMADEUS: IL GENIO CHE MORI' DI "CURE"?!

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: <<Quando il 6 dicembre 1791 l'esile e logoro corpo fu calato in una misera fossa nessuno intuì che venivano portati alla tomba i resti mortali di uno spirito indicibilmente grande, regalo immeritato per l'umanità, nel quale la natura ha prodotto un eccezionale, forse irripetibile, ad ogni modo mai più ripetuto, capolavoro>>.(by Suhrkamp Verlag)
La leggenda di Mozart che scrive il suo Requiem, (commissionatogli da un personaggio misterioso quanto inquietante) fino all'ultimo, mentre la penna gli cade letteralmente di mano sorpreso dalla morte... La realtà, riguardo alla sua dipartita fu ben diversa di quella tramandataci nelle biografie curate da Constanze, la moglie, e assai meno romantica purtroppo. Persone a lui vicine dissero che ci volle parecchio tempo per riuscire a convincere un sacerdote a portare al moribondo i conforti religiosi, giacché egli considerava la chiesa pur essendo cattolico, più che un istituzione, il luogo "dove si trovava un organo", che non era lo strumento prediletto, ma che si poteva tuttavia sempre suonare. In ogni caso il sacerdote non sarebbe in fine mai andato da Mozart perché egli era noto come massone e apostata.
Il decadimento fisico di Mozart, subentrato a seguito di lunghi periodi di lavoro, è tardo eppure rapido e la morte improvvisa, dopo solo due ore di coma causata da "febbre miliare acuta". Molte malattie all'epoca erano curate con il salasso e ad Amadeus negli ultimi 12 giorni di vita furono prelevati da due a tre litri di sangue, cagionandone probabilmente la dipartita. Dati giunti dai contemporanei, fanno presumere che sia deceduto per un male acuto e non cronico. Perderebbe dunque anche vigore la teoria dell'avvelenamento << lo so, devo morire, qualcuno mi ha dato dell'acqua tofana >> avrebbe detto a Costanze. L'acqua tofana era un veleno a base di arsenico ad effetto rallentato, molto diffuso nel diciassettesimo secolo, così chiamato da teofania di Adamo inventrice del miscuglio. Però al tempo, il mercurio con cui Amadeus sarebbe stato curato a causa di malattie veneree, era una sostanza e un farmaco, accessibile a tutti largamente usato in medicina. La verità è che Mozart morì di Uremia, ossia un'infezione acuta delle vie urinarie, fra dolori lancinanti, fatto che viene taciuto nelle numerose biografie che lo riguardano, sostituito da più degni del suo mito, come quello che lo vedrebbe spirare gonfiando le gote, a sottolineare l'ultimo finale coi tromboni, forse timpani, del famoso Requiem.
Laura Antonelli https://www.facebook.com/lacicalaboccea/

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