domenica 18 marzo 2018

POSSIAMO IMPARARE A ESSERE FELICI?

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Educare i sentimenti, controllare le emozioni e gestirle in modo corretto per riuscire ad affrontare le avversità e i fallimenti, sapersi relazionare con gli altri, sono capacità indispensabili per avere una vita più o meno felice. Troppo spesso ci dimentichiamo di insegnare ai bambini ad essere felici. Le statistiche sui paesi avanzati non fanno che alimentare il pessimismo con gli indici sempre più alti legati ai suicidi, alla depressione e a disturbi di svariato tipo. E' possibile modificare la situazione? Parte di ciò può essere legato alla frustrazione che sorge vivendo con "troppe aspettative", in una società in cui l'esperienza dell'attesa, prima di veder realizzato un proprio desiderio, non è abbastanza radicata né apprezzata. Abbiamo forse un'idea troppo ludica dell'esistenza e il saper attendere è frutto di un lavoro educativo. La felicità è essenzialmente assenza di paura. Si è più facilmente felici, quando si sta in salute, l'attività lavorativa è sicura, i rapporti interpersonali e affettivi funzionano, tuttavia non sempre la presenza di questi elementi garantisce di sentirsi felici. A sostegno di quanto detto troviamo casi di persone ricche, famose, eppure infelici, poiché nessuno è a riparo da problematiche variabili. Ciò che conta nella ricerca della felicità non è quindi legato soltanto a qualcosa di materiale, quanto a un percorso individuale e profondo nella quotidianità: piccoli piaceri, gioie inattese, sensazioni positive, passatempi gradevoli, avere cura di qualcuno o qualcosa, concedersi doni e trasgressioni minime, sono alcuni ingredienti per imparare ad essere felici. Inoltre estroversione, condivisione di ansie e preoccupazioni, gestione delle perdite, orientamento verso semplicità e cooperazione, sarebbero mezzo ideale per la felicità.

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