Il dono è fin da tempi molto antichi un modo per stabilire alleanze, ricevere favori, creando aspettative di reciprocità.
Lo scambiarsi dei regali, rafforza la coesione sociale e i
rapporti di ogni genere. Possono anche essere doni le gentilezza, il perdono, i favori.
L'attuale
società è basata sul profitto, sull'interesse, con una tendenza
crescente alla lontananza fra individui, uniti soltanto da scambi
economici. L'indifferenza della collettività è in aumento e in questo
panorama desolante, forse un motivo di coesione sociale potrebbe essere
rappresentato proprio dal donare. Il regalo è di solito qualcosa che si
fa agli altri, spesso senza nemmeno aspettare una ricompensa. Chi è
incline e farne, ne ricava unicamente il piacere di dare all'altro.
Doni
per iniziare un rapporto, o al fine di suscitare simpatia, oppure per
tradurre con tale gesto generoso, ciò che non si è capaci di esprimere
verbalmente, instaurando così una relazione.Tuttavia si può ricorrere ai
regali anche per placare il senso di colpa dopo aver fatto un torto a
qualcuno, o nel tentativo di suscitare sentimenti positivi in chi non è
propriamente benevolo nei nostri confronti... Il dono nelle società
arcaiche era vissuto come una specie di forza magica, che portava
all'immancabile restituzione, intesa come una forma di azione benevola,
lontana dalla materialità, ancora più importante quando non legata ai
tempi di restituzione. E' attraverso i doni che si sono formate le prime
comunità e sempre con gli stessi, si creano amicizie. Per i Maori un
oggetto donato, possiede una carica spirituale detta hau dove vive una
parte dello spirito del donatore. Per alcuni qualcosa di regalato è in
grado di "comunicare" poiché è legato al ricordo di chi lo ha donato.
Insomma
fare regali, riceverne, tolte ovviamente le feste prettamente
commerciali, in cui il regalo diviene una sorta di "dovere", è
un'esperienza positiva che mette in sintonia con gli altri.
Laura Antonelli C. www.lacicalaparla.altervista.org
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