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Vivere nell'era del digitale, avere centinaia di amici nei canali sociali, scambiare spesso informazioni e pareri con gli altri, può dare l'illusione di avere compagnia, ma in realtà da recenti studi effettuati dall' University of California è emerso che oggi le persone sono mediamente molto più sole rispetto anche un solo ventennio fa e che la tendenza è in aumento. "Colpa della tecnologia" direbbe qualcuno ma non del tutto, poiché a contribuire ad uno stile di vita più solitario rispetto al passato, sarebbero anche separazioni, divorzi, intolleranza, stress sul luogo di lavoro, incapacità di rapportarsi con gli altri e comportamenti socialmente inadeguati. Si sta assistendo ad una sorta di menomazione comunicativa e l'uomo, che per natura è sempre stato un gregario, rischia di uscire sconfitto da questa situazione. Ma la solitudine cos'è e si può "curare"? Negli stati Uniti su un campione di oltre ventimila uomini si è appreso che oltre il trenta per cento di questi si sente pervaso da un senso di solitudine continuativo. Il sesso maschile ne soffre più di quello femminile. Il sentimento di solitudine ha ripercussioni ben precise sul benessere psicofisico, giacché è legato a stati di timidezza eccessiva, nevrosi, abbandono sociale, scarsi rapporti con il sesso opposto, minore partecipazione alle manifestazioni della comunità. Esiste purtroppo anche una significativa correlazione fra solitudine, suicidio e alcolismo. Curando lo stato di solitudine migliorerebbe la salute fisica della popolazione, riducendo l'incidenza delle malattie psicosomatiche. Non esistono farmaci per curarla e ne sono vittime in modo particolare anziani e adolescenti. Questa sorta di mostro silente è sin troppo spesso confuso con la depressione, con la quale non ha in realtà nulla a che fare. La solitudine è uno stato mentale che porta a sentirsi vuoti dentro, soli, respinti. Benché mieta vittime di continuo, non appartiene ancora ad alcun obiettivo sanitario specifico e non viene trattata o combattuta come la depressione. Un male sottovalutato. Solo di recente si è scoperto tramite lo studio della basi cellulari, che è individuabile nel sistema immunitario la risposta all'angoscia e alla solitudine. Tale scoperta afferma lo scienziato Steve Cole, offrirebbe i bersagli molecolari per tentare di interrompere gli effetti negativi della solitudine sulla salute.
Laura A.
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