mercoledì 24 ottobre 2018

Cornelia e le altre

Le donne dell'antica Roma conobbero una crescente emancipazione, tanto che in epoca imperiale, vennero anche accusate di trascurare i loro doveri di mogli e madri per dedicarsi a mestieri considerati tradizionalmente maschili. Le donne romane patrizie ricevevano una buona educazione per questo vi furono nella storia diverse figure intellettuali al femminile, delle quali la più nota Cornelia, madre dei Gracchi, lodata per le sue epistole persino da Cicerone. Esistevano fra l'altro donne gladiatore o gladiatrici. Le giovani potevano andare in sposa anche all'età di 12 anni! L'adulterio era considerato un reato solo se commesso dalla donna, se il pater familias ne esprimeva la necessità, veniva punito con la pena di morte. Le donne indossavano il perizoma, una fascia per il seno (strophium, mamillare) o una guaina (capetium) e una o più tuniche subuculae, intessute con lana o lino ed in genere prive di maniche. Sopra la subùcula veniva indossato il sùpparum oppure la stola fermata in vita da una cintura (cingulum). Se l’abito della donna onesta doveva essere assai discreto lasciando scoperto solo il viso, non altrettanta sobrietà veniva tributata agli accessori; col passare degli anni il rango sociale di appartenenza venne ostentato con gioielli sempre più vistosi. Secondo le leggi augustee, una donna doveva avere almeno tre figli oppure ogni lascito ereditario sarebbe finito in mano ai parenti del marito o allo stato. Assolto il proprio dovere, le donne utilizzavano spesso pozioni contraccettive o abortive allo scopo di scongiurare altre gravidanze che avrebbero potuto essere loro fatali.

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